Per la UE i pagamenti digitali si profilano come il sistema per incentivare lo sviluppo di un contesto più competitivo e innovativo. Un tema che è stato affrontato nel partecipato workshop “Euro Digitale, Innovazione & Tecnologia Blockchain” promosso nella Città della Fortuna da BCC Fano in collaborazione con Namirial Spa e Gruppo BCC Iccrea.
A introdurre i lavori sono stati il Direttore Generale di BCC Fano Giacomo Falcioni e il Presidente Namirial Spa Enrico Giacomelli che hanno inquadrato l’ambito in cui operano le due realtà, specificando l’importanza di sostenere e accompagnare questa evoluzione storica nella gestione dei pagamenti e dell’economia globale.
I numeri che fotografano il settore del mercato dei pagamenti digitali a livello mondiale nel 2024 registrano transazioni per 11,5 trilioni di dollari (444 miliardi solo in Italia) e l’evoluzione di questo tipo di pagamenti è tra i fenomeni più significativi degli ultimi anni, fondamentale per il futuro dei mercati finanziari. E, di fatto, è anche un tema geopolitico.
Infatti, come ha spiegato Andrea Coppini, Responsabile Divisione Digital Innovation e Multichannel del Gruppo Bancario Iccrea, «i top player specializzati nella gestione di transazioni digitali si trovano negli Stati Uniti e in Cina. Una condizione che mette a rischio l’autonomia economica e finanziaria della UE che, sul settore digitale, è costretta a dipendere dal resto del mondo». Per quanto riguarda questo aspetto è già stata avviata la ricerca di partner “made in Europe” in grado di fornire e sviluppare piattaforme per la gestione dei pagamenti. Un modo per la UE con cui tutelare anche la competitività dell’area euro nel mondo.
Le sfide che attendono l’area Euro
Già dal 2021 la BCE ha lanciato un programma per progettare una CBDC (Central bank digital currency, ovvero una banca centrale in grado di emettere valuta digitale) con l’obiettivo di valutare le potenziali caratteristiche e funzionalità di un Euro digitale. Nel novembre scorso è stata avviata la “preparation phase” con durata biennale che, nei programmi, dovrà condurre al regolamento e al test per lo sviluppo dell’Euro digitale nel 2025.
I principi chiave del regolamento sono garantire che la moneta emessa dalla banca centrale con corso legale rimanga prontamente disponibile per il pubblico; offrire metodi di pagamento all’avanguardia ed efficienti dal punto di vista dei costi; garantire un elevato livello di privacy nelle transazioni digitali; assicurare la stabilità finanziaria e promuovere l’accessibilità e l’inclusione finanziaria.
Al lavoro per preparare l’Eurosistema
In tutti i paesi europei sono già state avviate iniziative per costruire l’architettura che dovrà poi sostenere l’Euro digitale. Dunque spingere sulla digitalizzazione nell’economia europea, promuovere la riduzione dell’uso del contante come mezzo di pagamento e, nel contempo, affrontare le preoccupazioni in materia di sovranità relative ai mezzi di pagamento digitali privati stranieri nell’area euro o a possibili future CDBC, stablecoin (criptovalute con valore legato ad asset di riserve stabili) e Token (un particolare bene o servizio che ha comunque un valore riconosciuto, esattamente come una fiche o, in altra epoca, un gettone telefonico).
Un processo irreversibile?
«I pagamenti digitali e l’Euro digitale sono un processo ormai irreversibile e direi necessario – ha spiegato Matteo Rondina, Responsabile Marketing e Retail di BCC Fano – perché strategici e fondamentali nell’economia digitale. Un processo da governare con attenzione e competenza e di fronte al quale l’Europa non può farsi trovare impreparata: l’evoluzione, infatti, porta con sé opportunità ma anche nuovi rischi, perché le BigTech rischiano di intaccare l’autonomia economica e finanziaria dell’area euro che, dunque, necessita di rafforzare la sua sovranità monetaria».
Tecnologie al servizio dell’Euro digitale
Come si sviluppa tutto questo? La Blockchain è una tecnologia, forse la più nota, di Distributed Ledger (registro distribuito) che è alla base delle cosiddette criptovalute come i Bitcoin. Si tratta di un registro elettronico che riesce a eliminare totalmente il fattore umano, che è sempre l’anello debole di ogni sistema fiduciario. E, come ha illustrato Davide Coletto Chief technology Officier di Namirial Spa, ha tre proprietà fondamentali che possono rivoluzionare il modo di fare business per le aziende: decentralizzazione; immutabilità; distribuzione».
Decentralizzazione: il registro della Blockchain è condiviso tra più partecipanti. Ciò garantisce la trasparenza tra i partecipanti ai nodi della rete Blockchain senza che ci sia una singola autorità che la controlli.
Immutabilità: il registro della Blockchain non è cancellabile ma solo scrivibile. A differenza di un classico database, le transazioni e i valori in una Blockchain non possono essere sovrascritte e sono rese sicure da dei sistemi che rendono evidente se i dati vengono manomessi.
Distribuzione: il registro della Blockchain è replicato minimo in 100 nodi gestiti da 100 aziende in 100 posti diversi. Aumentando il numero di nodi del server, diminuisce la capacità di un hacker o di un governo di bloccare la rete. Diventa inarrestabile.
L’identità elettronica su Blockchain consente, dunque, di gestire in sicurezza le azioni con credenziali verificabili, rispettose della privacy delle identità elettroniche.