Si celebra oggi (dal pomeriggio fino a tarda notte) Sharper 2024, la Notte Europea dei Ricercatori e delle Ricercatrici e sia a Urbino che a Fano sono in programma numerosi appuntamenti dedicati alla cultura e alla ricerca. Occasione ghiotta per toccare con mano tutto ciò che viene sperimentato e svolto negli atenei del territorio e avvicinarsi con maggior consapevolezza a determinate tematiche.
Raccontare le eccellenze locali attraverso la scienza
«Questa manifestazione – ha spiegato il prorettore Fabio Musso – apre una finestra sulle attività di ricerca condotte abitualmente nel nostro Ateneo. Un’occasione che consente di raccontare al territorio il lavoro che svolgiamo nei nostri laboratori e di comunicarne anche l’impatto concreto. Di fatto, la ricerca accademica è una sorgente inesauribile di stimoli intellettuali e curiosità che si traducono in risultati significativi e applicabili, in grado di produrre benefici per la società civile. Far emergere queste dinamiche, illustrando i processi e gli esiti delle indagini scientifiche, è fondamentale per trasmettere non solo il valore estrinseco della ricerca, ma anche il fascino e l’entusiasmo che caratterizzano il lavoro di chi si occupa di scienza. Durante la serata, anche qui a Fano, saranno quindi proposte numerose iniziative declinate in chiave divulgativa, così da rendere i contenuti comprensibili e coinvolgenti anche per i più giovani, che avranno la possibilità di interagire direttamente con i nostri ricercatori». Programma
FanoAteneo, quasi tre decenni di studi e ricerche
Era l’ottobre del 1996 quando venne formalmente siglata la convenzione tra l’Università degli Studi di Urbino e FanoAteneo, passo conclusivo di un percorso con cui si era deciso di attivare il primo corso di studi al di fuori della città di Urbino e che vedeva la partecipazione di un’associazione di enti e privati (FanoAteneo, appunto, che vede BCC Fano tra i soci fondatori) per sostenere la presenza di un’iniziativa universitaria in città in grado di portare innovazione sul territorio e, al tempo stesso, rappresentare un punto di contatto per le aziende.
I risultati hanno dato ragione all’iniziativa: nell’arco dei primi 25 anni, in termini di matricole, sono state più che quadruplicate la trentina di iscrizioni dei primissimi anni. Importante evidenziare che l’iniziativa universitaria fanese è nata – e continua ad essere così – sul presupposto che la formazione impartita debba comprendere attività pratiche di laboratorio. Una scelta che pone un limite massimo al numero di studenti – oltre la metà provenienti da fuori regione – da accogliere ogni anno. Nel corso dei primi 25 anni i laureati sono stati circa un migliaio, l’80% ha trovato occupazione nel primo anno e poco più del 90% nel primo triennio. La maggior parte degli studenti, poi, sceglie di continuare la propria formazione con una laurea magistrale in Urbino o altrove.
Notte dei ricercatori fra laboratori, visite guidate, esperienze
Negli spazi di Palazzo San Michele, sede del Dipartimento di Scienze Biomolecolari dell’Ateneo di Urbino, si svolgeranno gli eventi in programma: durante Venite, venite, hanno aperto i laboratori! sarà possibile visitare, in tour guidati, il grande complesso architettonico e i laboratori di ricerca, vedere gli strumenti usati dai ricercatori e conoscere i progetti scientifici di ambito biomedico sviluppati all’interno della struttura. Uno sguardo al DNA: i “trucchi” dei ricercatori permetterà di vedere l’infinitamente piccolo che sfugge alla nostra vista. Si parlerà in forma non convenzionale della ricerca italiana e internazionale in Dialoghi di scienza, tra musica e parole. Infine, un’esperienza immersiva in un laboratorio didattico universitario permetterà l’osservazione di microrganismi con i quali conviviamo: I micro-mostri sono in mezzo a noi: impariamo a conoscere muffe e batteri.
«Le attività previste per la sede di Fano sono completamente gratuite, indirizzate a tutte le fasce di età e prevedono dimostrazioni, visite guidate, laboratori per bambini e dialoghi in musica con i docenti – osserva il professor Stefano Amatori, docente di Scienze tecniche di medicina di laboratorio -. Lo spirito che anima la manifestazione è la volontà di aprire alla cittadinanza i laboratori di ricerca di Palazzo San Michele e far conoscere le progettualità su cui lavorano i gruppi che operano nella sede».
Progetti di grandissima importanza per la comunità
Quelli sviluppati nella sede di FanoAteneo sono progetti che condividono una matrice biomedica e che vanno dalla ricerca sul cancro a quella sui parassiti, dallo studio dei batteri a quello dei virus a anche di malattie genetiche rare. La manifestazione sarà inoltre occasione per parlare del mestiere del ricercatore, degli strumenti a volte molto sofisticati che esso utilizza, ma soprattutto della curiosità e della passione che lo animano. I partecipanti avranno la possibilità di mettere le mani in pasta, approcciando vere e proprie sperimentazioni e vedere con i propri occhi il funzionamento della strumentazione più all’avanguardia che è ospitata all’interno della struttura.
BCC Fano socio fondatore di FanoAteneo: un valore del territorio
«Fin dall’inizio BCC Fano ha creduto e sostenuto il percorso del polo universitario a Fano e vedere il valore e la qualità dei progressi scientifici, formativi e culturali compiuti nell’ambito di FanoAteneo nel corso di tutti questi anni non soltanto riempie di orgoglio, ma è lo stimolo migliore a proseguire e ad incoraggiare l’iniziativa». A sottolinearlo Romualdo Rondina, Presidente BCC Fano, istituto bancario che nel 1996 fu tra i soci fondatori per dar vita all’associazione fra enti pubblici e privati che avrebbe consentito l’avvio dei corsi universitari in città. «BCC Fano crede da sempre nel valore della cultura, del territorio, delle idee e dei giovani – osserva Rondina – e prova ne sono le innumerevoli iniziative a sostegno della formazione come le borse di studio».