Dal giorno di Natale la Via dei Presepi di Fano, iniziativa promossa nell’ambito di “Natale più 2024”, si arricchisce di un nuovo capolavoro dell’arte presepiale. Stiamo parlando del presepe che i volontari e collaboratori dell’associazione Vivere il Poderino hanno allestito nella Chiesetta della Madonna delle Grazie, in via della Trave 48, e la cui inaugurazione è in programma domani, 25 dicembre alle 17, alla presenza e con la benedizione del Vescovo Mons. Andrea Andreozzi.
Un presepe molto particolare, nato dalla passione che i soci dell’associazione collegata alla parrocchia di San Pio X nutrono verso il quartiere e la sua storia più che secolare: la rappresentazione, infatti, ripropone scorci e luoghi storici di questa zona della città come la chiesetta di via Trave, il torrente Arzilla e il “Ponte Mimmo”, così chiamato in onore di Erminio “Mimmo” Carboni, il “Signore delle erbe”, compianto erborista d’altri tempi e grande appassionato di piante officinali, che studiò a fondo le proprietà fitoterapiche osservando principalmente la natura e gli effetti terapeutici che le piante avevano sugli animali.
Un presepe frutto della passione di tanti volontari
La ricostruzione è stata realizzata dall’affiatato gruppo Vivere il Poderino, associazione molto attiva nel quartiere con attività promosse in favore della comunità sostenute anche da BCC Fano (il 15 gennaio alle 18, presso la sede in via Redipuglia 5, si svolge un incontro informativo gratuito sul primo soccorso con il defibrillatore DAE). Quella di quest’anno è la terza edizione del presepe, tradizione coincisa con la riapertura della chiesetta dopo un lungo restauro dell’edificio che era rimasto chiuso dal 2002. Un luogo carico di storia e spiritualità: la chiesa, infatti, risale al XVII secolo e, per lungo tempo, è stata punto di riferimenti di pellegrinaggi. L’arenaria presente nella zona e con cui è stata costruita anche la chiesa aveva importanti proprietà salutistiche. A tal punto che, spiega la custode e curatrice del presepe Patrizia Alessandroni, i pellegrini giungevano in raccoglimento fino alla chiesa (sull’altare è esposto il quadro della Madonna delle Grazie) e “grattavano” dal muro un po’ di arenaria per preparare impacchi curativi. Una pratica testimoniata ancora dai solchi indelebili presenti sul cardine della porta d’ingresso.
Il quartiere Trave tra leggenda e realtà
Le origini del nome del quartiere si perdono nella notte dei tempi e le ipotesi più accreditate sono due: una più semplice, e cioè che gli abitanti di questa zona, all’epoca abbastanza lontana dal centro città, avessero collocato una lunga trave sul torrente Arzilla per creare un collegamento con la zona di Belgatto.
L’altra, più suggestiva, è legata a un evento miracoloso che salvò la vita a un bambino. Si narra che un carro molto pesante stesse procedendo lungo il sentiero quando, a causa di una buca, il carico si spostò e fece scivolare in avanti il biroccio proprio mentre un bambino stava attraversando la strada. In quell’attimo comparve una trave fra le ruote che bloccò il carro ed evitò la tragedia.
Un’opera sociale e sostenibile
La costruzione del presepe della Trave è, ogni anno, un’esperienza che coinvolge attivamente tutto il quartiere: un percorso che inizia mesi prima con l’ideazione delle scene e la modellazione delle strutture. Il maestro carrista Paolo Furlani è intervenuto per la realizzazione delle montagne – modellate in cartapesta – e della capanna della natività, ricostruita in polistirolo per inglobare l’altare della chiesa. Tanti anche i bambini che, sotto la guida degli organizzatori, si sono cimentati a sistemare, costruire e modellare pezzi e statuine. Più di una ventina le statue meccaniche che animano il presepe e la maggior parte delle strutture e degli allestimenti è stata realizzata utilizzando materiali di risulta come cassette di frutta, imballaggi, legnetti. Perfino i coppi delle case sono stati fatti a mano, uno per uno. A coordinare questo appassionato gruppo di quartiere è la presidente di Vivere il Poderino Emanuela Ghiandoni, insieme a Elisabetta Ghiandoni, Maria Teresa Orazietti, Antonella Bruscia, Chiara Bernabucci, Patrizia Alessandroni, Barbara Bernabucci, Eugenio Gabbianelli, Francesca Gabbianelli, Fabio Turiani (che ha seguito montaggio audio ed effetti ambientali del presepe) e Giulio Renzi (parte tecnica e luci).
L’inaugurazione è in programma il 25 dicembre alle 17. A seguire, proprio sul retro della chiesetta, è stato organizzato un Villaggio del Natale per lo scambio degli auguri.
Il presepe rimarrà visitabile dalle 15,30 alle 19 tutti i giorni fino al 7 gennaio e tutti i sabati e le domeniche fino al 31 gennaio.
Per info: Associazione “Vivere il Poderino”, via Redipuglia 5. Emanuela (347 0954119).