Positività e spirito di squadra al centro della Convention 2024 della BCC Fano organizzata a Recanati, città natale del poeta Giacomo Leopardi, noto ai più per il suo pessimismo e che invece, sotto la sua penna, fece fiorire una frase che poi è diventata un vero e proprio mantra: “Chi ha il coraggio di ridere è padrone del mondo”. Ed è attorno a questa massima che la Convention è entrata nel vivo approfondendo il tema dell’ottimismo e dello spirito di squadra per affrontare la complessità lavorativa. Ne hanno parlato due relatori d’eccezione: l’ex CT della nazionale italiana Volley femminile Davide Mazzanti, attuale coach della Trentino Volley femminile, e il filosofo Nicola Donti, docente di filosofia del linguaggio all’Università di Perugia. «Il pensiero di Leopardi – ha sottolineato Donti – ci guida attraverso un processo di consapevolezza che, da un lato, evita i facili entusiasmi e, dall’altro, la tragicità di una visione apocalittica. Un pensiero di mezzo, difficilissimo da
praticare soprattutto quando è etichettato come “superficiale” da chi aderisce alle opposte fazioni: quella dei fatalisti o quella dei catastrofisti. Una visione, quella di Leopardi, abilitata a cogliere nelle difficoltà e nella “tragicità” del vivere, un’esperienza mortale si, ma non mortifera. Del resto, come diceva Lao Tsé, quello che il bruco chiama fine del mondo, il resto del mondo lo chiama farfalla». Gli ambiti aziendale e bancario, in fin dei conti, non sono poi così diversi dalla realtà competitiva di un team sportivo e lo stesso Mazzanti, forte della lunga esperienza da allenatore ai massimi livelli, ha parlato dei suoi tre mantra fondamentali per alimentare lo spirito di squadra: «Non esiste provare, bensì fare. Dare il nome giusto alle cose, ovvero accettare la realtà e trovare soluzioni, senza diventare parte del problema. Infine, “ciò che serve lo metto io”, che significa dare il meglio di sé in ogni momento, specie nelle fasi decisive» ha rimarcato il campione.
BCC Fano, la forza dello spirito di squadra
I due ospiti sono poi intervenuti alla tavola rotonda alla quale hanno preso parte anche il Direttore Generale BCC Fano Giacomo Falcioni, i titolari delle agenzie BCC Fano di Lucrezia e Sant’Orso, Giuseppe Antonioni e Gaia Galvani, e la responsabile relazioni esterne della banca Monica Pucillo. Un confronto importante con situazioni rappresentative della banca per parlare in maniera proattiva dello spirito collaborativo che c’è fra i dipendenti della banca. «Gli ottimi dati dell’ultimo bilancio BCC Fano indicano quanto l’istituto di credito che opera nel Gruppo Iccrea, sia capace di lavorare in ottica di squadra sia al suo interno che con il territorio di riferimento che va da Fano a Senigallia e all’immediato entroterra – ha ricordato Falcioni rivolgendo un caloroso ringraziamento per l’abnegazione quotidiana ai 150 dipendenti intervenuti alla Convention -. E questo grazie allo spirito propositivo di ciascuno e a una propensione proattiva di fronte ai piccoli e grandi problemi quotidiani. Affrontarli con spirito di squadra è fondamentale per la banca e per la clientela che si affida a BCC Fano». Più che positivi i dati del bilancio 2023 da poco approvato: utile d’esercizio a 10,6 milioni, patrimonio netto di 112,8 milioni, CET1 (l’indicatore della solidità di una banca secondo i parametri BCE) a 30,9% e ben il 97% degli impieghi destinato alle zone di competenza della banca che, oggi, annovera circa 9.500 soci e quasi 34mila clienti.
La visita agli appartamenti privati di Leopardi
La Convention si è conclusa con delle visite organizzate al museo e alla casa Leopardi, compresi gli alloggi privati del poeta riaperti al pubblico soltanto di recente. Ambienti suggestivi, ubicati tra il giardino di ponente e quello di levante, ove Leopardi visse e trasse ispirazione e che vennero fatti edificare dal conte Monaldo per garantire ai figli adolescenti indipendenza e intimità.
Il nuovo itinerario si snoda attraverso i saloni di rappresentanza del Palazzo e prosegue per il giardino che ispirò gli immortali versi de “Le ricordanze”; il salottino dove i fratelli Leopardi si intrattenevano e la camera privata di Giacomo Leopardi dalla cui finestra il Poeta osservava l’amata luna e le vaghe stelle dell’Orsa.